Ingredienti
Farina 00 500 g Latte intero 250 ml Burro ammorbidito 25 g Zafferano 0,25 g Lievito di birra fresco 8 g Sale fino 10 g Per Guarnire Crescenza 200 g Zafferano in pistilli q.b. Preparazione Per preparare i cracker allo zafferano, come prima cosa prendete mezzo bicchiere di latte dalla dose totale, aggiungete lo zafferano in polvere e mescolate con un cucchiaino. Versate il latte rimanente in un altro bicchiere, aggiungete il lievito sbriciolato e mescolate per scioglierlo completamente. Mettete la farina in una ciotola capiente e formate una fontana, poi versate al centro il composto di latte e lievito e iniziate a mescolare. Unite anche il composto di latte e zafferano e mescolate ancora. Infine aggiungete il burro ammorbidito e il sale. Impastate per amalgamare tutti gli ingredienti. Trasferite il composto sul piano di lavoro e continuate a lavorare con le mani fino ad ottenere un impasto liscio e sodo. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e lasciate lievitare a temperatura ambiente per 30 minuti. Trascorso il tempo di riposo, stendete l’impasto con un mattarello fino a raggiungere lo spessore di 1 mm. Trasferite la sfoglia ottenuta su una leccarda foderata con carta forno e dividetela a quadratini usando una rotella tagliapasta. A questo punto coprite la leccarda con della pellicola trasparente e lasciate lievitare per altri 30 minuti circa. Trascorso questo tempo, cuocete i cracker in forno ventilato preriscaldato a 160° per circa 15 minuti, posizionando la leccarda sul ripiano medio. Una volta cotti, sfornate la leccarda e lasciate raffreddare, dopodiché potete spalmare i vostri cracker allo zafferano con la crescenza e guarnirli con qualche pistillo di zafferano! Conservazione I cracker allo zafferano si possono conservare in una scatola di latta per una settimana al massimo. Si sconsiglia la congelazione. Consiglio Potete guarnire i cracker allo zafferano con i vostri ingredienti preferiti oppure gustarli da soli per assaporare meglio il gusto unico di questa spezia!
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Ingredienti per 6 bicchieri da 150 ml
Riso vialone nano 300 g Latte di mandorle (latte di mandorle crude non dolcificato) 1,5 l Zafferano in pistilli 0,3 g Zucchero 85 g Baccello di vaniglia ½ Semi di finocchio 1 cucchiaio Sale fino q.b. Per guarnire Mandorle in scaglie 20 g Zafferano in pistilli q.b Preparazione Per preparare il risolatte allo zafferano cominciate dall’infusione. Incidete il baccello di vaniglia e raschiate i semi. Quindi spostatevi ai fornelli e versate in una pentola il latte di mandorle. Poi unite i semi di finocchio, la bacca e i suoi semi e lasciate scaldare insaporire il tutto per 10 minuti a fuoco basso, senza che raggiunga mai il bollore. A questo punto filtrate il liquido utilizzando un colino a maglie strette, in questo modo potrete scartare il finocchietto e la bacca di vaniglia. Versate lo zucchero nel latte, aumentate la temperatura fino a sfiorare il bollore mentre mescolate con una spatola per far sciogliere lo zucchero. Aggiungete il riso e cuocete per 25 minuti mescolando di tanto in tanto a fuoco medio, il composto non dovrà mai essere a bollore, altrimenti il liquido si asciugherà troppo in fretta. Trascorso il tempo indicato unite i pistilli di zafferano, conservandone qualcuno per la decorazione, e continuate a mescolare di tanto in tanto lasciando cuocere per altri 25 minuti. Complessivamente il risolatte cuocerà in circa 50 minuti: a fine cottura dovrà risultare morbido e cremoso, più o meno come un budino. Nel frattempo versate in padella le lamelle di mandorle e tostatele a fiamma viva, saltatele spesso per evitare che brucino. Dividete il composto in 6 bicchieri della capienza di 150 ml. Quindi guarnite i bicchieri con le lamelle tostate e qualche pistillo. Ecco pronti i vostri bicchierini di risolatte allo zafferano, non vi resta che gustarli! Conservazione Il risolatte allo zafferano si conserva per 2-3 giorni in frigorifero. Si sconsiglia la congelazione per preservarne la consistenza. Consiglio Assicuratevi di non utilizzare del latte di mandorla dolcificato, altrimenti il vostro risolatte allo zafferano potrebbe risultare stucchevole. In alternativa provate a ridurre sensibilmente la quantità di zucchero, potrete poi aggiungerlo al bisogno. Per dare un tocco di cremosità in più potrete aggiungere una noce di burro a fine cottura o, per una versione senza lattosio, della margarina. Ingredienti
Petto di pollo 600 g Zafferano (una bustina) 0,15 g Aglio 2 spicchi Peperoncino fresco 1 Acqua circa 140 g Olio extravergine d'oliva 10 g Fecola di patate 1 cucchiaino Farina 00 q.b. Pepe nero q.b. Sale fino q.b. Per gli asparagi Asparagi 250 g Asparagi bianchi 150 g Scalogno 1 Acqua 100 g Olio extravergine d'oliva 10 g Sale fino q.b. Pepe nero q.b Preparazione Per realizzare i bocconcini di pollo allo zafferano iniziate dalla pulizia degli asparagi bianchi: lavateli, asciugateli, quindi eliminate l’estremità più coriacea, tagliateli diagonalmente e teneteli da parte. Procedete allo stesso modo con i comuni asparagi verdi: dopo averli lavati e asciugati tagliate via la base che è la parte più dura, affettate anche questi in diagonale e teneteli da parte. Mondate e affettate sottilmente lo scalogno. Scaldate l’olio in un tegame, aggiungete lo scalogno e gli asparagi, salate, pepate e cuocete a fuoco medio per 7-8 minuti, aggiungendo circa 100 g di acqua per non far asciugare le verdure. Una volta che saranno cotti, teneteli da parte e occupatevi del pollo. Tagliate il petto di pollo a strisce e poi riducetele a cubetti di circa 1,5-2 cm. Sbucciate l’aglio e affettatelo finemente. Tagliate a rondelle il peperoncino fresco, quindi scaldate poco olio in padella, aggiungete l’aglio e il peperoncino e lasciate rosolare per un paio di minuti. Intanto infarinate i dadini di pollo in un setaccio, così da eliminare la farina in eccesso. Una volta che l’olio si sarà insaporito, aggiungete il pollo, lasciate rosolare e poi bagnate con circa 100 g di acqua, o quanto basta per non far asciugare il pollo. Mentre il pollo cuoce, sciogliete lo zafferano in poca acqua tiepida (circa 20 g) e aggiungetelo alla preparazione; salate, mescolate e proseguite la cottura, i bocconcini devono cuocere in totale per circa 10 minuti, il tempo può variare in base alla loro grandezza. Realizzate una cremina per addensare la preparazione: in una ciotolina versate un cucchiaino di fecola, stemperatela con un paio di cucchiai di acqua (circa 20 g) e mescolate per ottenere una miscela omogenea. Aggiungete la fecola sciolta in acqua alla preparazione ancora calda e mescolate. I vostri bocconcini di pollo allo zafferano sono pronti, serviteli accompagnandoli con il contorno di asparagi. Conservazione I bocconcini di pollo allo zafferano e il contorno di asparagi si possono congelare se avete utilizzato ingredienti freschi oppure si possono conservare un paio di giorni in frigorifero coperti con pellicola. Consiglio L’alternativa allo zafferano è la curcuma, conferirà lo stesso colore brillante ma un sapore meno intenso. Per accompagnare i bocconcini potete utilizzare altre verdure in base alle disponibilità della stagione: piselli, zucchine, spinaci, broccoletti, a voi la scelta! Ingredienti
Zafferano in pistilli 1 cucchiaino Riso Carnaroli 320 g Burro 125 g Cipolle 1 Grana Padano DOP da grattugiare 80 g Vino bianco 40 g Acqua q.b. Brodo vegetale 1 l Sale fino q.b. Per guarnire Zafferano in pistilli q.b. Ricetta Per realizzare il risotto allo zafferano, come prima cosa mettete i pistilli in un bicchierino, versate sopra dell’acqua quanto basta a ricoprire i pistilli completamente, mescolate e lasciate in infusione per tutta la notte, in questo modo i pistilli rilasceranno tutto il loro colore. Quindi preparate il brodo vegetale, per la ricetta ne occorrerà un litro. Mondate e tritate finemente la cipolla in modo che si possa sciogliere in cottura e non essere percepita mentre si assaporerà il risotto. In un tegame ampio versate 50g di burro presi dalla dose totale necessaria, scioglietelo a fuoco dolce, quindi versate il trito di cipolla e lasciate stufare per 10-15 minuti aggiungendo del brodo per non far asciugare il soffritto: la cipolla dovrà risultare ben trasparente e morbida. Una volta stufata la cipolla, versate il riso e tostatelo per 3-4 minuti, così i chicchi si sigilleranno e terranno bene la cottura. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare completamente. A questo punto procedete con la cottura per circa 18-20 minuti, aggiungendo il brodo un mestolo alla volta, al bisogno, man mano che verrà assorbito dal riso: i chicchi dovranno essere sempre coperti. Cinque minuti prima del termine di cottura, versate l’acqua con i pistilli di zafferano che avevate messo in infusione, mescolate per insaporire e tingere il risotto di un bel color oro. Terminata la cottura spegnete il fuoco, salate, mantecate con il formaggio grattugiato e i restanti 75 g di burro, mescolate e coprite con il coperchio. Lasciate riposare un paio di minuti, a questo punto il risotto allo zafferano è pronto, servitelo ben caldo guarnendo il piatto ancora con qualche pistillo. Conservazione Conservate il risotto allo zafferano, chiuso in un contenitore ermetico e posto in frigorifero, per due giorni al massimo. Si sconsiglia la congelazione. Consiglio Il vino e il brodo che unirete al riso dovranno essere il primo a temperatura ambiente, il secondo sempre in ebollizione, per non rallentare la cottura. Il risotto allo zafferano si presta a essere abbinato a numerose pietanze: oltre al tipico accostamento con gli ossibuchi della tradizione milanese, è ottimo anche con i funghi, in genere porcini, le salsicce ma anche gli scampi e altri frutti di mare. Curiosità Lo zafferano è un delicato fiore dal color glicine che custodisce all'interno solo tre pistilli (più correttamente stimmi), meticolosamente raccolti a mano, per questo motivo è un prodotto piuttosto costoso, per questo definito anche come oro rosso. I sottili pistilli dal profumo pungente e dal caratteristico color carminio in infusione rilasceranno con tutta la loro intensità sapore e colore unici, una piccola magia che da sempre ha affascinato i popoli che sono venuti a contatto con questa preziosa spezia, tanto da considerarla il “re delle spezie”. Quantità per 100 grammi
Calorie 310 Grassi 6 g Acidi grassi saturi 1,6 g Acidi grassi polinsaturi 2,1 g Acidi grassi monoinsaturi 0,4 g Colesterolo 0 mg Sodio 148 mg Potassio 1.724 mg Carboidrati 65 g Fibra alimentare 3,9 g Proteine 11 g Vitamina A 530 IU Vitamina C 80,8 mg Calcio 111 mg Ferro 11,1 mg Vitamina D 0 IU Vitamina B6 1 mg Cobalamina 0 μg Magnesio 264 mg Lo zafferano è molto usato in gastronomia come colorante, ma presenta anche interessanti proprietà terapeutiche.
Infatti, lo zafferano è conosciuto da tempo in medicina popolare come eupeptico, sedativo e antispastico; tuttavia, per la sua alta tossicità a dosi elevate, l'impiego è limitato alla cucina. Attività biologica Lo zafferano ampiamente utilizzato in ambito culinario, al quale sono attribuite interessanti proprietà, fra cui spicca quella digestiva. Infatti, se assunto in piccole dosi è in grado di stimolare la secrezione dei succhi gastrici, favorendo la digestione. A causa della sua tossicità (assunta ad alte dosi), questa pianta non è stata approvata per alcun scopo terapeutico. Effetti collaterali Lo zafferano a piccole dosi non dovrebbe causare problemi. In caso di assunzioni di dosi eccessive, si può andare incontro a un sovradosaggio caratterizzato da sintomi i quali sono:
Controindicazioni Evitare l'assunzione in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti. A causa della capacità di stimolare contrazioni uterine, quindi, esercitare un'attività abortiva, l'utilizzo è controindicato per le donne in gravidanza. Utilizzare lo zafferano puro è semplicissimo, basta lasciarlo stemperare in acqua calda per 40/60 minuti. Se andate di fretta vi spieghiamo in 3 passaggi come usare lo zafferano in pistilli (o più correttamente stimmi) per le vostre ricette.Come usare gli stimmi di zafferano in cucina
Questo era l’essenziale, se però avete ancora un po’ di tempo e vi interessa sapere come mantere al meglio l’aroma dello zafferano puro utilizzandolo in cucina potete andare avanti a leggere… Vi diamo qualche consiglio in pillole approfondendo l’utilizzo degli stimmi:
Adesso dovreste saperne abbastanza su come usare lo zafferano puro; siete pronti per cucinare le vostre ricette. Se non dovete usare immediatamente lo zafferano e volete conservare la spezia preservando l’aroma scoprite come si conserva lo zafferano. NB: molti chiamano pistilli i tre filini rossi di zafferano, bisogna precisare che il termine corretto è stimmi o stigmi. |